È sicuramente la risorsa agrumicola più importante della Calabria e anche per l’edizione 2023 il Consorzio che la tutela e promuove si è presentato da protagonista alla fiera internazionale di ortofrutta più importante al mondo.
A Fruit Logistica, nello stand allestito dalla Regione Calabria, le Clementine di Calabria IGP si presentano con la qualità che la contraddistingue tra tutte le varietà presenti sul mercato, ma soprattutto con le novità di futuro utilizzo che si proietta oltre il periodo di consumo del prodotto fresco di stagione. Rispetto alle produzioni dei Paesi che si affacciano sul Bacino del Mediterraneo, si raccolgono circa 2 milioni di tonnellate di prodotto di Clementine di Calabria IGP. Si tratta di un frutto molto buono, apprezzato dai consumatori nazionali e internazionali, grazie al livello qualitativo e organolettico, particolarmente riconoscibile al gusto.
Ad illustrare in questi giorni le caratteristiche qualitative di un frutto che non teme confronti al mondo per qualità e gusto, oltre a presentare agli operatori del settore la strategia programmata dal Consorzio per promuovere le innovazioni e la varietà d’uso del prodotto, è l’imprenditrice agricola Anita Minisci, presente a Berlino in funzione del suo ruolo di membro del CdA del Consorzio di Tutela delle Clementine di Calabria IGP.
«La nostra presenza a questa edizione serve a scoprire quali strategie e quali tipologie di prodotti promuovono i nostri competitors – anticipa la Minisci nel corso delle sue dichiarazioni alla stampa -, ma soprattutto a evidenziare l’ottimo lavoro dei produttori aderenti al Consorzio e a ribadire che, oltre a essere la prima filiera ortofrutticola della Calabria, nel Bacino del Mediterraneo le nostre realtà produttive e il nostro prodotto rappresentano un’eccellenza e un vanto per l’Italia. Ma a noi non basta fermarci a questa posizione di riferimento, ed è per questo che abbiamo scelto di confrontarci con il resto del mondo nell’occasione di questa fiera internazionale, per capire quali sono gli scenari attuali e quali saranno quelli futuri».
Alla Minisci fa eco il Presidente dell’ente di tutela, Giorgio Salimbeni, che ribadisce la necessità di dare maggiore forza al Consorzio per la valorizzazione di un prodotto che può affermare senza ombra di smentita di essere un’eccellenza singolare nel suo genere.
«Serve subito creare una rete di relazioni e collaborazioni a 360 gradi, partendo dallo sviluppo di un canale di commercializzazione organico che aiuti a far crescere l’economia di tutti gli operatori del Consorzio – esordisce il Presidente Salimbeni -. Sulle clementine il Consorzio ha un monopolio produttivo ma, paradossalmente, anche un oligopolio competitivo che limita le capacità di remunerazione di tutti, con la conseguenza che rischiamo di avere più una concorrenza interna che esterna da contrastare. Il Consorzio registra oltre un centinaio di operatori, che stanno da anni sul mercato ma che, per ovvie necessità aziendali, si trovano ad operare da antagonisti. Il CdA, consapevole della forza che può esprimere un organismo associativo fortemente rappresentativo, sta cercando di costruire uno schema unitario capace di valorizzare al meglio il prodotto e l’interesse degli operatori, viste soprattutto le importazioni da altri Paesi e una politica del prezzo di vendita che non rispecchia né il giusto riconoscimento per gli operatori né il giusto posizionamento sul mercato per la qualità espressa dal frutto»