Nome dell'autore: Federica Vmlab

La Calabria vista da Farinetti, sorseggiando una bibita alle clementine

«Calabria terra dai paesaggi unici», dice al Corriere della Calabria il fondatore di Eataly: ospite del Magna Graecia Film Festival   Pubblicato il: 01/08/2023-14:13   CATANZARO Attendiamo qualche secondo prima di intervistare Oscar Farinetti, fondatore della catena Eataly. Sorseggia un bicchiere di bibita alle clementine: «è buonissima, mi piace molto», sussurra l’imprenditore insignito – nel corso dell’ultima serata del Mgff – del premio Scanno per l’alimentazione «per aver dimostrato di saper coniugare attività imprenditoriale ed attenzione verso l’ambiente e il sociale». Farinetti plaude al new deal della Regione Calabria, decisa a promuovere il territorio attraverso una diversa narrazione del territorio, offerta grazie anche al supporto di talentuosi registi e pellicole di qualità. «E’ una terra dai paesaggi unici, forse non conosco altre regioni con un mare così bello, penso a Scilla ad esempio». Oscar Farinetti al Mgff «Il Sud va raccontato» «Il sud va raccontato, ma bisogna che i cittadini meridionali si mettano in testa che gli unici che possono rilanciare l’immagine del Mezzogiorno, sono proprio loro. Non bisogna lamentarsi», aggiunge Farinetti. «Opero in 17 Paesi del mondo – aggiunge – e credetemi ovunque io vada ci sono calabresi che occupano posizioni verticistiche. A Toronto, in Canada, il ristoratore numero uno è calabrese, il più grande finanziere ha origini calabre così come uno dei più importanti costruttori. Geneticamente il calabrese ha grande creatività e capacità», continua Farinetti. Che chiosa: «I calabresi che hanno avuto coraggio e forza di restare, devono dare un colpo d’ala per la propria regione». Think local è il claim suggerito dall’imprenditore che, parlando di Calabria, non può non soffermarsi sui prodotti di eccellenza dell’enogastronomia. «E’ difficile indicare un solo prodotto simbolo della Regione, oggi mi piacerebbe parlare del torrone fatto con le mandorle, che è strepitoso, ma poi come non citare il bergamotto perché ce l’avete solo voi e con lo stesso bergamotto puoi fare mille cose: arricchire piatti e impreziosire il gusto anche della mortadella». Farinetti continua celebrando le tipicità made in Calabria. «L’olio d’oliva è decisamente tra i più buoni del Sud». Infine, la chiosa. «Ci sono tante storie da raccontare, lo sforzo deve essere proprio questo: dare visibilità a questa meraviglia». (f.b.) CATANZARO Attendiamo qualche secondo prima di intervistare Oscar Farinetti, fondatore della catena Eataly. Sorseggia un bicchiere di bibita alle clementine: «è buonissima, mi piace molto», sussurra l’imprenditore insignito – nel corso dell’ultima serata del Mgff – del premio Scanno per l’alimentazione «per aver dimostrato di saper coniugare attività imprenditoriale ed attenzione verso l’ambiente e il sociale». Farinetti plaude al new deal della Regione Calabria, decisa a promuovere il territorio attraverso una diversa narrazione del territorio, offerta grazie anche al supporto di talentuosi registi e pellicole di qualità. «E’ una terra dai paesaggi unici, forse non conosco altre regioni con un mare così bello, penso a Scilla ad esempio». Oscar Farinetti al Mgff «Il Sud va raccontato» «Il sud va raccontato, ma bisogna che i cittadini meridionali si mettano in testa che gli unici che possono rilanciare l’immagine del Mezzogiorno, sono proprio loro. Non bisogna lamentarsi», aggiunge Farinetti. «Opero in 17 Paesi del mondo – aggiunge – e credetemi ovunque io vada ci sono calabresi che occupano posizioni verticistiche. A Toronto, in Canada, il ristoratore numero uno è calabrese, il più grande finanziere ha origini calabre così come uno dei più importanti costruttori. Geneticamente il calabrese ha grande creatività e capacità», continua Farinetti. Che chiosa: «I calabresi che hanno avuto coraggio e forza di restare, devono dare un colpo d’ala per la propria regione». Think local è il claim suggerito dall’imprenditore che, parlando di Calabria, non può non soffermarsi sui prodotti di eccellenza dell’enogastronomia. «E’ difficile indicare un solo prodotto simbolo della Regione, oggi mi piacerebbe parlare del torrone fatto con le mandorle, che è strepitoso, ma poi come non citare il bergamotto perché ce l’avete solo voi e con lo stesso bergamotto puoi fare mille cose: arricchire piatti e impreziosire il gusto anche della mortadella». Farinetti continua celebrando le tipicità made in Calabria. «L’olio d’oliva è decisamente tra i più buoni del Sud». Infine, la chiosa. «Ci sono tante storie da raccontare, lo sforzo deve essere proprio questo: dare visibilità a questa meraviglia». (f.b.) https://www.corrieredellacalabria.it/2023/08/01/la-calabria-vista-da-farinetti-sorseggiando-una-bibita-alle-clementine/

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La Calabria verso Macfrut, le clementine e la svolta della certificazione Igp

Il percorso di crescita nella produzione e i metodi di tutela. Graziani: «Il Consorzio permette di migliorare i risultati» Pubblicato il: 26/04/2023 – 14:43 CATANZARO Mancano pochi giorni all’apertura della quarantesima edizione di Macfrut, la fiera internazionale dedicata all’ortofrutta in programma dal 3 al 5 maggio 2023 al Rimini Expo Centre e che quest’anno vede proprio nella Calabria la regione partner. Un appuntamento che si annuncia già come particolarmente cruciale per comprendere le dinamiche del mercato ortofrutticolo nazionale ed internazionale: 1100 gli espositori in rappresentanza dell’intera filiera, +35% di area espositiva, 30% di operatori esteri con il raddoppio della presenza internazionale, 1500 i top buyer internazionali. Un contesto, insomma, che rendere visibile il dinamismo e la consistenza di un settore all’interno del quale la Calabria interpreta un ruolo importante sia per la qualità ed unicità dei prodotti, sia – in alcuni casi – per le quantità prodotte. È il caso delle clementine, produzione fortemente identitarie e con volumi produttivi che fanno della Calabria un player di mercato. Una realtà, quella delle clementine, che è stata capace di un percorso di crescita sostenuto innanzitutto dal marchio di Indicazione geografica protetta, certificazione a cui i produttori riferiscono correttamente un’importanza decisiva e dedicano grande attenzione come ci racconta l’imprenditore agrumicolo Francesco Graziani. «Il passo iniziale del confezionamento dell’Igp è l’agrumeto selezionato in campagna e identificato come azienda agricola Igp. La partita di clementine viene raccolta, portata in magazzino, messa in un’area apposita dell’Igp e poi avviene la lavorazione tramite una linea di confezionamento». «Le clementine – aggiunge Graziani – vengono lavate e asciugate, senza usare nessun tipo di prodotto, poi vanno in un calibratore che seleziona per colore, per dimensione, per diametro. Infine vengono confezionate in contenitori appositi per l’Igp riconoscibili attraverso il logo ed il marchio europeo. Questa è la tutela per il prodotto Igp con il consumatore che può stare assolutamente tranquillo. Essendo un prodotto certificato la tutela copre l’intera filiera, chi lo produce, chi lo lavora e chi lo consuma». Per Graziani, dunque, il marchio Igp è stato il punto di svolta che ha determinato non solo la configurazione di una filiera certificata ma anche la propensione alla collaborazione tra produttori. «La nostra esperienza è quella dell’aggregazione, con colleghi ed operatori del settore abbiamo sempre di più un confronto per cercare di valorizzare e difendere un prodotto leader del territorio. In questo senso il Consorzio permette di stare insieme e di far sì che si possano avere risultati migliori rispetto all’affrontare il mercato da soli». (redazione@corrierecal.it) https://www.corrieredellacalabria.it/2023/04/26/la-calabria-verso-macfrut-le-clementine-e-la-svolta-della-certificazione-igp/

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Le Clementine di Calabria Igp protagoniste alla fiera internazionale di ortofrutta a Berlino

Alla Fruit Logistica saranno presenti nello stand allestito dalla Regione. Il Consorzio: «Frutto che non teme confronti al mondo per qualità e gusto»   di Redazione   9 febbraio 2023  23:00 Le Clementine di Calabria Igp protagoniste a Berlino, nello stand allestito dalla Regione Calabria alla fiera internazionale di ortofrutta Fruit Logistica. «La risorsa agrumicola più importante della Calabria», la definisce il Consorzio che la tutela e promuove. «Le Clementine di Calabria Igp si presentano con la qualità che le contraddistingue tra tutte le varietà presenti sul mercato, ma soprattutto con le novità di futuro utilizzo che si proietta oltre il periodo di consumo del prodotto fresco di stagione – è scritto in una nota -. A illustrare in questi giorni le caratteristiche qualitative di un frutto che non teme confronti al mondo per qualità e gusto, oltre a presentare agli operatori del settore la strategia programmata dal Consorzio per promuovere le innovazioni e la varietà d’uso del prodotto, è l’imprenditrice agricola Anita Minisci, presente a Berlino in funzione del suo ruolo di membro del CdA del Consorzio di Tutela delle Clementine di Calabria Igp» «La nostra presenza a questa edizione serve a scoprire quali strategie e quali tipologie di prodotti promuovono i nostri competitors – anticipa Minisci nel corso delle sue dichiarazioni alla stampa -, ma soprattutto a evidenziare l’ottimo lavoro dei produttori aderenti al Consorzio e a ribadire che, oltre a essere la prima filiera ortofrutticola della Calabria, nel Bacino del Mediterraneo le nostre realtà produttive e il nostro prodotto rappresentano un’eccellenza e un vanto per l’Italia. Ma a noi non basta fermarci a questa posizione di riferimento, ed è per questo che abbiamo scelto di confrontarci con il resto del mondo nell’occasione di questa fiera internazionale, per capire quali sono gli scenari attuali e quali saranno quelli futuri». A Minisci fa eco il presidente dell’ente di tutela, Giorgio Salimbeni, che ribadisce la necessità di dare maggiore forza al Consorzio per la valorizzazione di un prodotto che può affermare senza ombra di smentita di essere un’eccellenza singolare nel suo genere. «Serve subito creare una rete di relazioni e collaborazioni a 360 gradi, partendo dallo sviluppo di un canale di commercializzazione organico che aiuti a far crescere l’economia di tutti gli operatori del Consorzio – esordisce il presidente Salimbeni -. Sulle Clementine il Consorzio ha un monopolio produttivo ma, paradossalmente, anche un oligopolio competitivo che limita le capacità di remunerazione di tutti, con la conseguenza che rischiamo di avere più una concorrenza interna che esterna da contrastare. Il Consorzio registra oltre un centinaio di operatori, che stanno da anni sul mercato ma che, per ovvie necessità aziendali, si trovano ad operare da antagonisti. Il CdA, consapevole della forza che può esprimere un organismo associativo fortemente rappresentativo, sta cercando di costruire uno schema unitario capace di valorizzare al meglio il prodotto e l’interesse degli operatori, viste soprattutto le importazioni da altri Paesi e una politica del prezzo di vendita che non rispecchia né il giusto riconoscimento per gli operatori né il giusto posizionamento sul mercato per la qualità espressa dal frutto». Rispetto alle produzioni dei Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, si raccolgono circa 2 milioni di tonnellate di clementine di Calabria Igp. Un frutto apprezzato dai consumatori nazionali e internazionali, grazie al livello qualitativo e organolettico, particolarmente riconoscibile al gusto. «La Igp Clementine di Calabria – commenta ancora Anita Minisci – ci permette di essere molto competitivi e di poter soddisfare quella crescente nicchia di mercato costituita dai consumatori che scelgono la qualità. La nostra missione qui a Berlino è quella di sottolineare l’azione di tutela, valorizzazione e promozione del prodotto da parte del Consorzio. Si parte dalla tutela, perché un prodotto di alta qualità dev’essere innanzitutto protetto: aspetto su cui stiamo lavorando tantissimo, specie sul rinnovo del disciplinare che ci consente di inserire regole importanti per garantire ai nostri consumatori un livello qualitativo sempre maggiore. Poi abbiamo l’attività di valorizzazione e promozione, che è quella che stiamo utilizzando per poter migliorare la nostra performance sui mercati nazionali e internazionali. Siamo a Berlino per presentare un Consorzio che contiene al suo interno 128 soci tra produttori e confezionatori e una produzione molto estesa. È importante essere qui e usare bene lo strumento della promozione perché bisogna raccontare al mondo che una filiera controllata e qualitativamente elevata come la nostra potrà presto raggiungere uno standard di alto livello, grazie ad un’organizzazione ben strutturata». https://www.lacnews24.it/attualit/clementine-calabria-igp-fiera-internazionale-ortofrutta-berlino_166641/

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